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L'indipendenza dell'architettura

The architectural independence

Questo lavoro di Luca Moretto (e degli attori che hanno concorso alla costruzione) si propone direttamente ad essere abitato, perchè ogni azione progettuale e costruttiva è indirizzata alla concretezza, alla bellezza, alla meraviglia e al comfort di chi lo vive. Non ripete cose risapute. Non replica linearmente forme, prassi e materiali correnti. Non cerca la novità del giorno. Per questo è un'opera che tende all'indipendenza architettonica. Ma voglio fermarmi qui. In questo istante immagino Luca Moretto che sorride. Si diverte a vedere se un critico e un architetto ottuso come me sia riuscito ad avvicinarsi alla decifrazione del suo lavoro, quindi della sua anima e dei suoi pensieri. Potrebbe essere accaduto o non potrebbe accadere mai.

estratto dall'Introduzione di Cesare Piva

This work by Luca Moretto (and those who have contributed to its construction) is designed directly to be inhabited, as each design and construction action is geared towards concreteness, beauty, wonder and comfort of those who experience it. It does not repeat generally known things. It does not linearly replicate current forms, practices and materials. It does not seek the novelty of the day. This is why it is a work that tends towards architectural independence. Yet I wish to stop here. At this precise moment I imagine Luca smiling. He is enjoying seeing whether an obtuse critic and architect such as myself has managed to come close to deciphering his work, therefore hissoul and his thoughts. It may have happened or it may never happen.